L’utilizzo di tecniche tradizionali protende verso una rivalutazione espressiva del passato, che si fonde con il presente. Un’evoluzione, una TRASFORMAZIONE, come la definisce lo stesso Revellino, che indispensabilmente guarda verso il passato più prossimo, quello della Pop Art, degli Young British artists, dei Graffitisti americani, di Bansky, di Basquiat, per traslitterare il fervore creativo di quei grandi in un linguaggio odierno e comprensibile nel tentativo di ampliare la comunicazione emozionale. Per i propri lavori Michele Revellino parte dall’osservazione e la comprensione dei luoghi d’accumulo degli scarti o del effimero, dove la civiltà occidentale dichiara la propria debolezza ed ostenta uno dei suoi mali ovvero il dispregio della durata. Una debolezza che viene sublimata attraverso il pensiero creativo che tutto trasforma in un indefinito viaggio verso l’infinito spazio delle idee.
Video Feeling different: https://youtu.be/q6-e5iBVirk?si=5hR61v8UEqzxDbiZ